«Always the same, like Horniman’s tea». Deceit and authenticity in Grant Allen’s «An African Millionaire»

Autore: Granata Silvia

 

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1.99

ABSTRACT

 

This essay explores representations of authenticity and artifice in Grant Allen’s An African Millionaire (1896-97), a series of short stories that focus on the antagonism between a dishonest millionaire and a master of disguise who repeatedly cheats him. Artifice is prominent in the multiple disguises that Colonel Clay and his female accomplice adopt in order to trick the millionaire, but it also pervades the stories in less conspicuous ways: indeed, all the characters are engaged in some kind of performance or ‘undercover’ activity, from the shady business-proceedings of the millionaire himself, to his secretary’s attempts at bribery, to the little ‘beauty secrets’ of their wives. Thus, duplicity does not only characterise the world of business and finance, but seems to permeate society as a whole.
Furthermore, not only people, but also objects participate in this universal camouflage: on the one hand, the cons performed by Clay often exploit the ambiguity between real and false objects; on the other hand, there is a strong emphasis on the material items used by Clay to go undercover, which are repeatedly discussed and fantasised upon by other characters, so that even real body-parts are suspected of being fake. In a telling remark, the millionaire observes that he wishes Clay “were always the same, like Horniman’s tea or a good brand of whisky”, referring to the popular advertisements of a brand who claimed to be “pure” and “always good alike”. This highlights a widespread difficulty in assessing the authenticity of both people and things, a difficulty further complicated by the continuous oscillation between suspicion and desire, which underlies all the tales and challenges, in an ironic way, the expectations of characters and readers alike.

Il saggio esplora la rappresentazione di autenticità e artificio in An African Millionaire (1896-97) di Grant Allen, una raccolta di racconti incentrata sull’antagonismo tra Sir Charles, un milionario disonesto, e Colonel Clay, un artista della truffa. L’artificio è evidente nei numerosi travestimenti adottati da Clay e dalle sue complici, ma pervade i racconti anche in modi più sottili: tutti i personaggi infatti sono impegnati in qualche tipo di attività ‘sotto copertura’, dagli affari illeciti del milionario, ai tentativi di ricatto del suo segretario, ai segreti di bellezza delle loro mogli.
Inoltre, non solo le persone, ma anche gli oggetti partecipano in questa sorta di imbroglio universale. Da un lato, le truffe perpetrate da Clay sfruttano l’ambiguità tra autentico e contraffatto, dall’altro, gli oggetti usati dal Clay per travestirsi diventano per gli altri personaggi quasi un’ossessione, tanto da far loro sospettare che perfino parti del corpo reali siano posticce. In un commento rivelatore, il milionario auspica che Clay possa restare sempre uguale, come il tè Horniman o una buona marca di whisky, facendo riferimento alla pubblicità di una nota marca che prometteva di fornire prodotti “puri” e “sempre uguali”. Le sue parole sottolineano la difficoltà di riconoscere l’autenticità di cose e persone, ulteriormente complicata dall’oscillazione tra sospetto e desiderio che caratterizza questi racconti, mettendo ironicamente in discussione le aspettative dei personaggi, ma anche dei lettori.

 

Collana

Anno di Pubblicazione

Dimensioni

170 mm x 240 mm

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