Santa María Magadalena de Pazzi

18.50

Nell’ambito della commedia de santos, genere teatrale che nella Spagna dei secoli d’oro godette di una fortuna straordinaria, la vita esemplare di Maria Maddalena de’ Pazzi imponeva una serie di condizionamenti alla rappresentazione scenica: da una lato la contemporaneità della protagonista (1566-1607) implicava il confronto con una leggenda agiografica che, risultando più prossima alla verità storica rispetto a quanto accadeva di solito per i santi medievali o dei primi secoli della cristianità, si presentava senza particolari elementi d’invenzione già predisposti; dall’altro l’esistenza tutta spirituale, e condotta tra le mura di un monastero, di una donna santa e per di più rappresentante del più coinvolgente misticismo cristiano, riduceva e vincolava le libertà di rielaborazione drammatica. Eppure, l’opera riesce a profilarsi come perfetto e godibile esempio di comedia barocca, ben strutturata e pienamente equilibrata nelle sue componenti storiche e di finzione, consentendo altresì di apprezzare le qualità di un ‘ingenio’ consumato quale Juan Bautista Diamante (1625-1687). Il testo verosimilmente redatto in occasione della canonizzazione della santa fiorentina nel 1669, e trasmesso da un solo testimone è qui offerto in edizione critica, corredato da uno studio introduttivo (che mette a fuoco il rapporto con le fonti e ne analizza la struttura, i motivi drammatici e gli aspetti metrici) e da ampie note di commento.

Collana

Autore

Diamante Juan Bautista

Curatore

Pintacuda Paolo

Traduttore
Genere

,

Lingua

Pagine

Anno di Pubblicazione

ISBN

Note
Dimensioni

170 mm x 240 mm

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