Crisi e rivoluzione passiva
Gramsci interprete del Novecento

Curatore: Cospito Giuseppe, Francioni Gianni e Frosini Fabio

25.00

I contributi raccolti in questo volume ruotano attorno al nesso tra “crisi” e “rivoluzione passiva” come categorie fondamentali dei Quaderni del carcere. Della prima Gramsci si serve per analizzare diversi eventi che scuotono il Novecento (dalla crisi della cultura positivistica a quella di egemonia seguita alla prima guerra mondiale, dalla crisi del socialismo a quella dello Stato liberale con la nascita e l’avvento del fascismo, alla crisi, infine, del modello di accumulazione “individualistico” con il crollo della borsa nel 1929), evidenziando come siano tutti legati all’emergere delle organizzazioni delle forze popolari quali nuove protagoniste della vita politica. Con “rivoluzione passiva” egli indica un processo di rivolgimento e trasformazione “progressivi”, che però assorbono politicamente le spinte alla frattura innescate dalle crisi e impediscono derive di tipo “giacobino”. Nell’intreccio di “crisi” e “rivoluzione passiva” si disegna un complesso dispositivo che la borghesia forgia nel secolo XIX per conquistare il potere e che ripropone nel presente per poterlo mantenere, facendo proprie alcune delle rivendicazioni del suo avversario e privandolo così della capacità di iniziativa politica.

 

Saggi di F. Antonini, A. Artese, G. Azzolini, A. Bianchi, S. Coletto, G. Cospito, R.M. Dainotto, F. Frosini, A. Garrido, D. Mussi, J.-P. Potier, L. Rapone, G. Tarascio, P.D. Thomas, G. Vacca, P. Voza.

Curatore

Frosini Fabio, Cospito Giuseppe, Francioni Gianni

Pagine

Collana

Anno di Pubblicazione

ISBN

Dimensioni

135 mm x 205 mm

Lingua

Genere

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