Testa Enrico

è ordinario di Storia della lingua italiana presso l’Università di Genova, città nella quale è nato, vive e lavora. “Dottore in poesia e poeta”, come di lui aveva detto Giorgio Caproni, ha pubblicato studi letterari: Il libro di poesia (il melangolo, 1983); Simulazioni di parlato (Accademia della Crusca, 1991); Pronomi (Il Segnalibro, 1996); Lo stile semplice (Einaudi, 1997); Per interposta persona (Bulzoni, 1999); Montale (Einaudi, 2000); Eroi e figuranti. Il personaggio nel romanzo (Einaudi, 2009); Una costanza sfigurata. Lo statuto del soggetto nella poesia di Sanguineti (Interlinea, 2012) e L’italiano nascosto. Una storia linguistica e culturale (Einaudi, 2014). E poi, decisive, le raccolte poetiche che ne fanno, a detta di molti autorevoli critici, una delle voci centrali della poesia italiana di questi ultimi anni: Le faticose attese (San Marco dei Giustiniani, 1988), cui seguono, per Einaudi, In controtempo (1994); La sostituzione (2001); Pasqua di neve (2008) e Ablativo (2013) che ha vinto il Premio Viareggio-Rèpaci nello stesso anno. Da segnalare, sempre per Einaudi, la traduzione di Larkin, Finestre alte (2002) e la curatela antologica Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000 (2005), dove viene messa in campo una interpretazione storico-critica forte che vuole disegnare un nuovo panorama della nostra poesia del secondo Novecento.

 

is professor of History of Italian Language at the University of Genoa, the city where he was born and where he currently lives and works. “Bachelor of poetry and poet”, as Giorgio Caproni used to describe him, he has published literary studies: Il libro di poesia (il melangolo, 1983); Simulazioni di parlato (Accademia della Crusca, 1991); Pronomi (Il Segnalibro, 1996); Lo stile semplice (Einaudi, 1997); Per interposta persona (Bulzoni, 1999); Montale (Einaudi, 2000); Eroi e figuranti. Il personaggio nel romanzo (Einaudi, 2009); Una costanza sfigurata. Lo statuto del soggetto nella poesia di Sanguineti (Interlinea, 2012). And then, decisive, the poetical collections which make him, according to many renowned critics, one of the central voices of Italian poetry in recent years: Le faticose attese (San Marco dei Giustiniani, 1988), followed, published by Einaudi, In controtempo (1994); La sostituzione (2001); Pasqua di neve (2008). It must be remembered, always for Einaudi, the translation of Larkin, Finestre alte (2002) and the anthological curatorship Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000 (2005), which focuses on a strong historical- critical interpretation that wants to portray a new overview of our poetry of the late twentieth century.